Introduzione al Jin interno ed esterno

di Yang, Jwing-Ming

Traduzione a cura di Enrico Tomei.

Teoria del Jin interno

Che cos’è il Jin interno (Nei Jin)? È la sorgente di energia della potenza marziale. Cos’è il Qi (energia) nel corpo? È bioelettricità. Cos’è la Yi (mente concentrata)? È l‘origine della forza elettromotrice (FEM) nel corpo che crea la differenza di potenziale elettrico. “La Yi guida il Qi”. Quando la Yi è forte, anche la FEM sarà forte, creando una maggiore differenza di potenziale elettrico. Ciò significa che quando la FEM è forte, il flusso di bioelettricità sarà forte. Questa è la teoria del Jin interno. Quando il flusso di Qi (energia) è forte, il Jin manifestato sarà potente.

Dalla legge di Ohm si sa che:
V = I x R
V = Differenza potenziale elettrica
I = Corrente
R = resistenza

Da questa formula, è noto che la differenza di potenziale è proporzionale alla corrente (energia/Qi). Ciò significa che, quando la differenza di potenziale elettrico è maggiore, anche la corrente è maggiore. Cioè, quando la FEM è forte, la corrente è forte. Nelle arti marziali, la FEM è generata dalla mente concentrata (Yi). Ciò significa che quando la Yi è forte, la bioelettricità è forte. Per avere una Yi forte, dovete iniziare dalla meditazione statica. Dalla pratica della meditazione statica, il Gongfu della concentrazione della Yi può essere allenato. Quando la Yi è concentrata, lo Spirito della vitalità è alto e la FEM è forte; questo è il primo concetto chiave del Jin interno.

Sebbene la rete energetica nel corpo umano sia molto più complicata di un normale circuito elettrico, la Legge di Ohm può ancora essere adottata per interpretare la manifestazione del Jin. Quando la mente è forte, la potenza manifestata è più vigorosa e concentrata.

La filosofia del Taiji esiste da migliaia di anni. La parola Taiji significa “Grande Estremo”. Quando la teoria del Taiji viene applicata all’arte marziale del Taijiquan, il Taiji si riferisce alla mente. La mente è il “Grande Estremo” del corpo. La mente può viaggiare istantaneamente oltre i limiti dello spazio e del tempo. Questa mente è creativa e potente. Ed è la mente che avvia e controlla il movimento del corpo. Pertanto, nel Taijiquan, la coltivazione della mente è sempre la prima priorità dell’allenamento, ed è in definitiva un aspetto vitale di tutte le arti marziali. La chiave per aumentare il potere e la concentrazione della mente è attraverso la meditazione.

Inoltre, dalla formula è noto che la resistenza è inversamente proporzionale alla corrente. Ciò significa che quando la resistenza è alta, la corrente è bassa e quando la resistenza è bassa, la corrente è alta. La resistenza nell’Uomo dipende dal rilassamento o tensione del corpo. Se il corpo è rigido e teso, la resistenza è alta e la corrente è debole. Se è rilassato e morbido, la resistenza è bassa e la corrente è forte. Da ciò, si vede che il secondo concetto chiave per manifestare il Jin interno è quello di mantenere il corpo rilassato e morbido.

Il Taijiquan è comunemente chiamato “meditazione in movimento” nella società occidentale. La ragione di ciò è che quando praticate il Taijiquan, state focalizzando la vostra mente su un avversario immaginario (senso del nemico) per condurre il Qi alle braccia e alle gambe per la manifestazione del Jin. Per condurre efficacemente il Qi con la mente, il corpo deve essere rilassato, sciolto e morbido. Solo allora il Qi può circolare senza ristagni. La chiave per mantenere il corpo rilassato e morbido è mantenere le articolazioni mobili e agili. Solo allora il Jin può essere generato nelle gambe, controllato dalla vita, condotto dal torace e dalla colonna vertebrale e infine manifestato nelle mani. Senza un corpo rilassato e morbido, le arti interne come il Taijiquan perdono il loro significato e i principi di base, e non possono più essere chiamate arti interne.

Inoltre, anche se la Yi è forte, dovete comunque sapere come utilizzare questa per guidare il Qi. Se non si comprende come farlo, anche se il Qi è forte, non è ancora possibile utilizzarlo in modo efficace e i risultati non saranno soddisfacenti. Per imparare ad utilizzare la Yi per guidare il Qi, dovete allenarvi contro un avversario immaginario, coordinando al contempo la “respirazione addominale inversa”.

La “respirazione addominale inversa” è il modo naturale di respirare che utilizziamo per manifestare fisicamente la forza. Ogni volta che desiderate manifestare la vostra energia sotto forma di forza fisica, per spingere un’auto o sollevare un peso ad esempio, voi passate dalla “respirazione normale” alla “respirazione addominale inversa” senza pensarci. Se desiderate portare la manifestazione di forza ad un livello superiore, dovete anche sapere come aprire la cavità Mingmen (Gv-4) e condurre il Qi verso l’alto lungo la spina dorsale e poi verso le braccia attraverso la cavità Dazhui (Gv-14). Dopo aver praticato a lungo, questa diventerà un’abitudine e guiderete il Qi attraverso gli arti secondo necessità, con conseguente maggiore potenza marziale (Jin).

Teoria del Jin esterno

Che cos’è il Jin esterno? È la manifestazione esterna del Jin interno. L’efficacia della manifestazione del Jin esterno non è influenzata solo dalla forza o dalla debolezza del Jin interno, ma anche dalla struttura fisica e dalla capacità di manifestazione. L’efficienza della manifestazione esterna del Jin dipende dall’azione delle mani, dagli occhi, da come si muove il corpo, dalle reali capacità di combattimento e dai metodi di spostamento. Di conseguenza, il Jin può essere classificato come Jin duro, Jin duro-morbido e Jin morbido. Ci sono alcuni stili in cui il Jin esterno viene generato nelle gambe, come il Kung Fu del Pugno Lungo dello Shaolin e il Taijiquan. Ci sono alcuni stili il cui Jin esterno viene generato nella vita, come nel Kung Fu della Gru Bianca. Inoltre, ci sono alcuni stili il cui Jin esterno viene generato nei quattro arti. Dovreste capire questo concetto, indipendentemente dallo stile di arte marziale che praticate. L’emissione del Jin esterno dipende da come il Jin è immagazzinato negli “archi” ed emesso da questi. Si dice che ci siano cinque archi nel Taijiquan. Questi cinque archi sono i due archi delle braccia, i due archi delle gambe e l’arco del corpo o il busto. In stili, come quello della Gru Bianca, specializzata nel Jin duro-morbido, si ritiene che il corpo sia dotato di sei archi. Oltre ai quattro archi delle braccia e delle gambe, il corpo (busto) comprende due archi: l’arco del petto e l’arco della colonna vertebrale. Quest’ultimo è verticale, mentre l’arco del petto è orizzontale.

Ci sono cinque elementi di base che influenzano il modo in cui il Jin si manifesta e le abilità di combattimento vengono applicate. Questi cinque elementi sono: mani (Shou), occhi (Yan), corpo (Shen), tecniche (Fa) e passo (Bu). In altre parole, il successo dipende da come il Jin si manifesta nelle vostre mani, dal livello di attenzione e consapevolezza del vostro essere (che di solito corrisponde agli occhi), da come il vostro corpo immagazzina il Jin nella sua struttura, dal modo in cui vengono eseguite le tecniche, e dalla vostra abilità e fermezza negli spostamenti. Da tutti questi fattori, sono stati creati e sviluppati migliaia di stili, suddivisi in stili duri, duro-morbidi e morbidi. Di conseguenza, anche la manifestazione del Jin è diversa da uno stile all’altro.

Tendendo l’arco si immagazzina il Jin; rilasciando l’arco si emette il Jin. L’efficacia di rilascio dell’arco dipende dalla capacità con cui gli archi vengono tesi. Come abbiamo visto prima, l’accumulo del Jin interno dipende dalla Yi, dal Qi e dalla respirazione. L’accumulo del Jin esterno viene determinato quando il radicamento al suolo è saldo e dal modo in cui i sei archi vengono tesi. Ciò dipende dalla capacità di immagazzinamento nel corpo o nelle posizioni. L’efficacia espressiva del Jin esterno dipende da quanto è secco il Jin-Li, o dalla concentrazione e velocità. Pertanto, tutti gli stili hanno i propri metodi di allenamento per rafforzare la capacità di caricamento dei loro archi in modo da aumentare la velocità e migliorare la pulizia del Jin-Li. Poiché il Jin è determinante alla vittoria o alla sconfitta, ogni stile ha storicamente tenuto segreti i propri metodi di allenamento. Tuttavia, la chiave più importante per l’emissione e la neutralizzazione del Jin è l’unificazione dell’interno e dell’esterno. Ciò significa che attraverso un coordinamento armonico dei Jin interni ed esterni, il Jin si manifesta dall’ interno all’ esterno.

Per manifestare il Jin con vigore, dovete prima avere un radicamento saldo. Questo è particolarmente vero per quegli stili che usano le gambe per generare il Jin. Dovete anche sapere come tendere correttamente gli archi in modo che la capacità di immagazzinamento del Jin possa raggiungere il suo livello più alto. Questo non è diverso dal lanciare un giavellotto in una competizione olimpica o dal colpire una pallina da golf. Se sapete come accumulare il Jin in tutti e sei gli archi in modo efficiente, il giavellotto verrà lanciato lontano. È per questo che tutti gli stili di arti marziali cinesi hanno i loro metodi di allenamento per immagazzinare il Jin, e questi di solito vengono tenuti segreti. Un buon metodo di allenamento può non solo rendere più potente la manifestazione del vostro Jin, ma può anche accorciare i tempi di allenamento. Naturalmente, sebbene i metodi di allenamento siano diversi, il Dao (teoria e principio di base) rimane lo stesso per tutti gli stili. Questo Dao è l’unificazione di interno ed esterno.

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